Trial Flight

La Storia dei Trial Flight, rock band campana, inizia nel 2002 grazie all’iniziativa di Massimo, il batterista, che vuole creare un gruppo in grado di riproporre gli evergreen della storia del rock. Dopo alcuni anni l’incontro fortunato con Alfredo, primo chitarrista della band, e Sergio, cantante e tastierista, farà spiccare il volo a questo trio affiatato e il sogno del successo li guiderà anche nella scelta del nome: “Trial Flight”, “prove di volo”, un buon auspicio per mettere davvero le ali e raggiungere la vetta. Il sodalizio tra Massimo e Sergio è vivo tutt’oggi, mentre alla chitarra si sono susseguiti vari cambi fino ad arrivare al recente luglio 2011 con l’entrata in campo di Sebastiano.

I Trial Flight possono vantare un repertorio molto vasto che spazia dai brani più famosi dei Doors ai Deep Purple, dai mitici Queen ai Pink Floyd, ma ciò che questi ragazzi curano maggiormente è l’impatto live, reso unico dai giochi di luce mai lasciati al caso e dalla personalità del trio che gli consente di dare il meglio anche nell’improvvisazione mostrandoci la loro vasta competenza musicale e la sconfinata passione per ciò che suonano.

L’impatto che riescono d avere sul pubblico poi è davvero fantastico e a dimostrarlo non è solo la loro pagina facebook, testimone di un’agenda sempre piena di impegni, m le urla e gli applausi che seguono ogni brano, l’euforia che si diffonde in sala dopo che “quel pazzo di Massimo Pippa” percuote a più non posso la sua compagna batteria lasciando tutti senza fiato.

Molto ben eseguita, nonché fedelissima all’originale dei Doors, è “Light my fire”. Sfortunatamente sono pochi i brani che ho avuto il piacere di ascoltare: doro il rock/blues anni ‘60/’70 ed è raro riuscire a trovare qualcuno che ti dia davvero l’impressione di fare un tuffo nel passato, che riporti indietro le lancette del tempo anche solo per poche ore.

Quello che però non riesco a capire è: perché cimentarsi solo ed esclusivamente nell’esecuzione di cover? Perché lasciare che il talento musicale ricalchi solo e soltanto le orme di qualcun altro? Il mio vuole essere solo un suggerimento, un impulso a tentare qualcosa di più, un invito a provare a creare qualcosa di proprio: l’ispirazione poi può venire dai Doors, dai Queen, dagli anni ’70 e dal blues, ma perché impigrirsi su melodie e ritmi già noti a tutti e non stupire che ascolta con musiche e parole figlie dell’estro, della fantasia e della sensibilità di chi li esegue?

La grinta c’è, la passione anche, così come lo studio e i sacrifici; chi vi ascolta applaude la vostra bravura, quindi osate ragazzi, buttatevi in qualcosa di nuovo così che riuscirete davvero a raggiungere le nuvole volando con le vostre ali!

http://www.facebook.com/pages/Trial-Flight-Cover-Band/171785436189747?sk=wall


http://www.dovesuonare.it/2011/11/trial-…


Giulia Mattei

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *